Avventura
PILGRIM: Episodio 9 – Signore della Guerra
Ci sono molti modi per passare una piacevole serata. Leggere una storia di magia, avventure e sordidi intrighi è uno di questi.
Ci sono molti modi per passare una piacevole serata. Leggere una storia di magia, avventure e sordidi intrighi è uno di questi.
Quando sei d’umore nero, abbraccia un’onda e facci l’amore. Così dicono a Shuihu e così aveva fatto Nïum una volta scagliati camicia e pantaloni sul ponte. Si era arrampicato in cima al pennone, aveva aperto le braccia e un attimo dopo ecco…
Il Ballerino corse a piedi nudi sulle travi di legno umido di salsedine e saltellò da un albero all’altro per spiegare le vele e orientarle in direzione del vento, poi raggiunse il cassero e afferrò il timone.
Se non avete la più pallida idea di dove si trovi l’isolotto di Jia, fate parte di quella fetta di popolazione che non dovrà mai preoccuparsi di diventare cibo per i pesci per aver pronunciato la parola sbagliata al momento sbagliato. Ma se è l’avventura che state cercando, se è il brivido dell’adrenalina ciò di cui avete bisogno per ricordarvi di essere ancora vivi, seguite il mio consiglio e tendete bene le orecchie…
Secondo un’antica credenza molto in voga tra le matrone di Shuihu, niente al mondo può battere lo stufato di anguilla verde marinata in alghe elettriche e polpa di ricci di mare quando si parla di rimedi ricostituenti.
La donna prese una silenziosa boccata di fumo dallo shuiyan e tirò indietro le spalle in un gesto stizzito. “Fey Long”, commentò a denti stretti, “il rìshí che si crede un dio.” Dietro di lei, il giovane alzò gli occhi al cielo con un sospiro.
Esistono molte leggende su Città del Vuoto. Alcune raccontano di come la città, antica come il tempo, abbia inviato un bruno guerriero armato di dao a sfidare la Signora della Luna prima di sprofondare nel mare sotto l’onda di una marea assassina. Altre ne fanno derivare il nome, che nella lingua del luogo ricorda lo scoppiettio del legno che brucia, alla voragine nella quale alberga, alle pendici dei monti Meng e Ziye, che la proteggono come una cupola di frastagliata pietra nera
“Dimmi che non è una testa quella che sta penzolando dalla tua cintura.”
“Non è una testa quella che sta penzolando dalla mia cintura. A dire il vero, è il nostro destino.”
Se mai passaste dalle parti di Renminshi, ricordatevi di portare sempre con voi un bastoncino di giada. Per ora potete pure dimenticarvelo, ci servirà solo più avanti. Fate attenzione, invece, a non inciampare sugli scarponi incrostati di fango di certa gente dall’aspetto poco raccomandabile o incapperete nella stessa sorte del poveretto che in questo momento sta dondolando dal lampadario.